Questa settimana vi proponiamo la lettura dell’articolo scritto dal Fratello 33° Marco Cardinale sulla Massoneria in Italia nel XVIII secolo. L’origiale e’ lodevole per i suoi innumerevoli riferimenti storici e l’analisi eseguita. Tuttavia per semplicita’ di lettura, ho dovuto redurne il contenuto originale. Mi si perdoni.
PREMESSA
Ricordare la creazione del Supremo Consiglio del R.S.A.A. in Italia a Marzo 1805 non significa solo festeggiarne il dies natalis, ma ripercorrere un momento centrale nella storia massonica del nostro Paese l’Italia e i valori che contribuirono a generare una Nazione. Tuttavia vi è un concetto primario: la creazione di questo organismo fu l’ultimo dei numerosi “golpe” inferti alle tradizioni scozzesi a partire dal sec. XVIII aventi . Pur trattandosi sempre di riforme intelligenti, tali “golpe” erano finalizzati solo a organizzare il Rito in un unico sistema , ritenendo (in ossequio alle Costituzioni Federiciane del 1786) che la scomparsa della “ricchezza” insita nella “diversità”, avrebbe portato unitarietà negli insegnamenti.
- LA MASSONERIA NEL SECOLO XVIII
La Massoneria di fine sec. XVIII era concepita come Azzurra (3 gradi), di Perfezione (gradi scozzesi di ispirazione salomonica), Rinnovata (fino al 14° grado) e mentre in Europa esistevano Riti scozzesi fino al 18° grado (esempi illustri dei quali sono Mozart e Casanova), nel 1761 operava in Francia un Gran Consiglio competente su uno scozzesismo di solo 16 gradi.
Posto tutto ciò, nel 1783 prima Stephen Morin e poi Henry A. Francken sistemarono il Rito scozzese di Perfezione su 25 gradi, ponendolo sotto il Gran Capitolo di Kingston in Giamaica. Non fu scelta l’Europa, si osservi, perche’ passata l’onda rivoluzionaria e brillandovi nuovi astri politici, il vecchio continente aveva perso il ruolo propulsore massonico. Si consideri infatti come in Francia tra il 1795 e il 1796 delle oltre 600 logge scozzesi attive alla vigilia della Rivoluzione, ne fossero rimaste poco piu’ di una decina.
In Italia la Massoneria praticava in 13 Stati sovrani mantenendo – a seconda dei casi – una impostazione o filo-americana o filo-asburgica, che pertanto le garantiva della protezione o dei Savoia o dei Lorena (ma sempre sotto la tutela britannica). Nel Meridione, nel 1734 la Massoneria venne usata dai Sansevero per rafforzare lo Stato contro la Chiesa la quale reagi’ mettendola all’indice. Nel 1763 furono fondate in Italia Logge di ispirazione olandese e nel 1773 Logge orientate allo scozzesismo.
Contrariamente a quanto si possa immaginare , Il fiorire ovunque di compagini liberomuratorie non incontrò opposizioni da parte dei pubblici poteri che le consideravano quali società filosofiche, filantropiche e intellettualiste, prive di peso politico. Addirittura a Napoli, le valutavano persino come un sostegno a sfavore dei privilegi ecclesiastici.
Dunque, il problema dell’intolleranza scaturì solo dal fatto che le Logge sorte per impulso di massoni inglesi si ispiravano o alla famiglia regnante dei protestanti Hannover o al cattolico Stuart, pretendente al trono d’Inghilterra in esilio.
Prevalendo il primo orientamento, la Chiesa Romana giudicò tutta la Massoneria uno strumento di propaganda anticattolica, e il Papa Clemente XII sanziono’ il 24 aprile 1738 la bolla In eminent. Ma in realta’ la ragione di ciò non va cercata nella lotta fra le dinastie britanniche, ma nel settarismo verso chi poneva sullo stesso piano tutte le religioni come vie alla verità, chiedendo agli iscritti solo di non “essere stupidi atei o libertini irreligiosi”.
- LA NASCITA DEI SUPREMI CONSIGLI
La persecuzione non scoraggiò i massoni italiani, anzi li consolidò al punto che, pochi anni dopo l’occupazione di gran parte della Penisola ad opera dell’ armata napoleonica nel 1796, la Massoneria Italiana transito’ dal Rito di Perfezione al Rito scozzese antico e accettato (R.S.A.A). In questo, ebbe ruolo primario il De Grasse-Tilly[1] che fondò la Loggia La Reunion Française e che nel 1801 assurse a Gran Maestro della Gran Loggia della Carolina del Sud. Nella citta’ di Charleston, il 31 maggio 1801, insieme ad altri gentlemen , egli costituì il primo Supremo Consiglio del R.S.A.A.e aggiunse alla esistente gerarchia di 25 gradi altri 8, così da completare quanto previsto nelle Costituzioni Federiciane.
Tornato a Parigi il 22/09/1804, il De Grasse-Tilly innalzò il Supremo Consiglio di R.S.A.A. di Francia di cui fu il primo Sovrano e il 27 ottobre 1804, costituì la Grande Loge General du Ríte Ancien et Accepté.
lnfine, il 4/03/1805 a Parigi, assieme a tre Fratelli francesi e sette gentiluomini lombardi venuti a perorare la costituzione del Regno d’ltalia – di cui Napoleone sarebbe stato incoronato il successivo 18 maggio – dopo aver elevato al 33° grado i lombardi, assunse la decisione di istituire a Milano il Supremo Consiglio di R.S.A.A. d’ltalia, unitamente all’erezione di una Gran Loggia Generale denominata (sulla falsariga di quella francese) Grande Oriente d’ltalia del Rito Scozzese Antico e Accettato.
4.DATE E PROBLEMI
Sulle date costitutive gli storici assumono come momento fondativo il 16 marzo (che coincide con l’ingresso a Milano di Eugène de Beauharnais, futuro Viceré d’ltalia e Sovrano Gran Commendatore del R.S.A.A.), mentre altri parlano del 5 marzo. La Bolla originaria fu redatta in francese perché la decisione fu assunta a Parigi il 4 Marzo mentre fu a Milano chee il giorno successivo avvenne la proclamazione di quanto già concordato. Ma il vero problema é la definizione “d’Italia” di cui si sarebbe fregiato questo Supremo Consiglio perché l’ltalia era in realtà solo il Regno d’ltalia (ex Repubblica Cisalpina, promulgata dalla Consulta di Lione il 26 gennaio 1802) con capitale Milano, proclamato dal Bonaparte il 17-18 Marzo 1805; un Regno formato da Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Marche, per un totale di 12 citta’ centro-settentrionali. Quindi, per essere precisi, non si dovrebbe parlare di creazione del primo Supremo Consiglio d’ltalia, bensì del Supremo Consiglio di Milano con giurisdizione nei territori del Regno Italico: solo in tale modo si spiega perché nel 1809 fu fondato a Napoli il Supremo Consiglio detto “per le Due Sicilie”. A ciò si aggiunga il fatto sconcertante che, tra i Fr. lombardi elevati al 33° grado dal De Grasse-Tilly, nella Bolla fondativa appaiono i nomi di Daniele Felici, ministro dell’interno del Regno d’ltalia e di Giovanni Battista Costabili Containi, intendente ai beni della corona. Ma ne’ il Felici ne’ il Costabili potevano avere le cariche menzionate in un regno non ancora sorto. Si tratta di una grave incongruenza che getta un sospetto circa l’effettivo momento di istituzione del citato Supremo Consiglio, che potrebbe in realta’ datarsi a un periodo ben piu’ tardo di quello del 4 marzo 1805.
Mi viene da pensare che ciò potrebbe allocarli nel 1812-1813 a seguito della disastrosa campagna di Russia, che segnò l’inizio del declino dell’Impero. La Massoneria italiana, dopo essersi largamente giovata della proiezione napoleonica, al momento del tramonto dell’astro bonapartista si trovò nuovamente a rendere conto ai vittoriosi britannici nei confronti dei quali, mentre si attestava la propria origine anglo-scozzese, si rivendicava tuttavia l’autonomia decisionale ormai vecchia di 7-8 anni. Al fine di evitare una loro “reazione” forse si antidato’ la Costituzione del Supremo Consiglio a prima che Napoleone diventasse Re d’Italia. Tale mia impressione è corroborata da un ulteriore avvenimento.
Creato il Supremo Consiglio di Milano, il 20 giugno 1805 fu promulgata la Costituzione Generale dell’ Ordine Massonico in Italia e venne eletto quale suo Sovrano Gran Maestro, Eugène de Beauharnais (fino al 1813). Poiche’ nella stessa riunione fu ricevuto il Gen. Giuseppe Lechi, G.M. del Grande Oriente presso la Divisione dell’Armata d’Italia nel Regno di Napoli, fondato nel 1804, si ritenne. che la sua presenza avesse potuto sancirr una connotazione “nazionale” del Supremo Consiglio d’Italia, nel senso che si veniva a estendere la sua giurisdizione sia alle logge del centro-nord che a quelle napoletane. Ma è errato, perché se cosi’ fosse allora non si spiegherebbe la costituzione del Supremo Consiglio per le Due Sicilie del 1809.
La presenza di numerosi e distinti Supremi Consigli in Italia si protrasse per molti decenni, come prova il fatto che nel 1848 si ricostituì il Supremo Consiglio di Milano (scomparso nel 1815); nel 1860 ne vennero creati uno a Napoli e uno a Palermo e nel 1862 un altro a Torino. Solo dopo la proclamazione di Roma quale Capitale nel 1870 , avvenne l’unificazione di questi vari organismi nel Supremo Consiglio d’Italia.
- L’ITALIA NEL RITO RINNOVATO
Si è voluto intravedere nell’adesione del Gen. Lechi – e nella concomitante nascita del Regno d’Italia con un proprio esercito – il primo germe della riscoperta del sentimento nazionale e dell’aspirazione a una Patria unita. Questa connotazione risorgimentale rimase incardinata nella Massoneria italiana che per tutto il secolo XIX si identificò con la causa nazionale. E mentre a seguito della Restaurazione sorsero in Europa governi assolutistici, la Massoneria italiana trovò nuovi scopi nelle idee liberali che la Rivoluzione francese aveva messo in circolazione e che in meno di cinquant’anni, tra moti e insurrezioni, avrebbero portato all’unità, libertà e indipendenza d’Italia.
Nonostante le aperte ostilità ecclesiastiche nonche’ la forte influenza dell’Austria sugli stati italiani con la sua presenza militare e burocratica sul territoro, il mov-
mento rivoluzionario non si pote’ piu’ fermare . Nel frattempo Mazzini fondava la Giovine Italia di cui Garibaldi si fece un ativissimo propagandista . Scoppiata la crisi politica e istituzionale del 1848 in Europa, i milanesi insorgevano ed espellevano gli austriaci provocando la prima guerra fra Piemonte e Austria.
Comunque siano andate realmente le cose resta un dato inevitabile : la costituzione del Supremo Consiglio del 1805 (d’Italia o di Milano che sia) non fu soltanto l’avvio formale di un processo organizzativo ma un atto che forgiò l’impostazione della Massoneria italiana la quale vi collegò le sue basi giuridiche fino ai nostri giorni, sancendo così definitivamente la sua connotazione fedele alla tradizione scozzese.
Ma se la vera data della nascita del Supremo Consiglio d’Italia non si ascrive al 1805, non al 1812-1813 bensì al 1870, allora nel 2024 la Massoneria Universale di Rito Scozzese Antico e Accettato sara’ l’unico Ordine a festeggiare l’autentico bicentenario. Io penso di esserci alla veneranda età di 116 anni e spero che sarete tutti con me in questa splendida cornice abruzzese.
Articolo estratto dall'originale intitolato "Il Supremo Consiglio del1805: Quale ponte tra l'Italia preunitaria e la nuova Nazione" Autore: MARCO CARDINALE 33° Pubblicato dalla Rivista Arcana - Anno III, Numero 3,del 5/2017
Note
(1) – Il Morin si allontanò da ogni impegno profano, dedicandosi interamente alla Massoneria, prendendo dimora a Kingston, Jamaica. Aveva conseguito tutti i 16 gradi gerarchici, da Apprendista a Principe di Gerusalemme e anche quello di Kadosh Templare ma si rese conto di come regnasse una totale disorganizzazione in merito ad esempio alla progressione, alla posizione dei Rosacroce, al rapporto tra Kadosh e Principe del Real Segreto. Insieme a William Wynter, Edward Bower, Martin Matthias, William Adams , si trovò a elaborare e definire una certa sintesi e gerarchia, portando a compimento il lavoro tra il 1765 e il 1770. Ai Gradi dell’Esilio, a Cavaliere d’Oriente e a Principe di GerusaIemme vennero sovrapposti i Gradi Giovannei, inserendo il Cavaliere Rosacroce tra il Cavaliere d’Oriente e d’Occidente e il Sublime Massone Scozzese. Inoltre, si aggiunsero in seguito tre gradi di impostazione biblica (ma di origini assai differenti) ovvero quello di Principe della Massoneria, Cavaliere Prussiano, Cavaliere dell’Ascia Reale.
(2) – Alla morte del Morin, avvenuta nel 1771, il propagarsi del Rito di Perfezione nel Nuovo Mondo ricevette nuovo impulso dal Francken, che aveva nominato nel 1768 Samuel Stringer e Jeremiah van Rensselaer quali Ispettori Delegati per le colonie inglesi d’America. Non molto attivo fino al 1774, il Francken in quell’anno nominò altri tre lspettori Delegati, tra cui l’efficiente Augustin Prevost. Allorché il Francken nel 1783 copiò il suo registro destinato a David Small, l’opera di risveglio della Massoneria si può effettivamente ritenere compiuta.
(3) – Il Morín, nel 27/8/1761, ricevette dai dignitari della Gran Loggia Sovrana di San Giovanni di Gerusalemme, una patente dal G.M – il Conte di Clermont – per costituire e difondere la Massoneria di Perfezione nelle Americhe.
(4) – ll testo della bolla é citato totalmente nella Providas Romanorum di Benedetto XIV del 1751.
(5) – Tra i quali Frederick Dalcho e John Mitchell, nominato Sovrano Gran Commendatore. Nell intenzione dei fondatori, la creazione di tale organismo era il coronarsi delle Grandi Costituzioni di Federico il Grande del 1/05/1786. L’evento tuttavia rivestì un’importanza che superò le loro stesse aspettative, andando oltre lo spessore e la capacita’ degli stessi ideatori.
(6) – Di questi nuovi 8 gradi, 5 provenivano dal sistema degli Scozzesi Trinitari di Pirlet, uno dall’Ordine della Stella Fiammeggiante di Tachioudy, gli ultimi 2 (sempre di matrice francese) dalla Loggia-Madre Scozzese Contrat Social. L’innovazione maggiormente importante consistette infatti nella creazione di una rigorosa struttura amministrativa – il Supremo Consiglio – titolare di ogni potere e strutturato quale un’autentica potenza massonica centralizzata. Tuttavia nel secolo XIX, lo spirito interamente teso alla ricerca iniziatica aveva perduto la stessa spinta che caratterizzava il secolo precedente, almeno fino al 1740.
(7) – Alexandre De Grasse-Tilly, insieme a Jean-Baptiste Marie De La Hogue fu il principale fondatore del nuovo sistema. Entrambi appartenevano al Rito di Perfezione e nel 13/01/1797, avevano fondato un Supremo Consiglio del 25° e Ultimo Grado . Probabilmente, il De Grasse-Tilly prese parte attiva alla redazione delle Grandi Costituzioni del 1786, costituenti il legame tra tutti i Supremi Consigli esistenti.
(8) – Il De Grasse-Tilly si avvalse della collaborazione del Pyron, nominato Gran Segretario. Tra i componenti di spicco della Gran Loggia va menzionato l’italiano Ferdinando Marescalchi, ministro degli Affari Esteri del Regno d’Italia.
(9) – Si tratta di Marco Alessandri, Trussardo Pietro Calepio, Giovanni Battista Costabili Gontaini, Daniele Felici, Giovanbattista Gustavillani, Pierre Parma.
(10) – Con la caduta di Napoleone la Massoneria iniziò a essere perseguitata, a partire dal 10/06/ 1814, con l’editto piemontese che sanciva “La proibizione delle congreghe ed adunanze segrete e massime, quelle dei così detti Liberi Muratori già proibite col Regolamento 20 maggio 1794”. Ulteriore decreto venne emanato a Milano il 24/08/1814. Otto anni piú tardi, il Congresso di Verona giunse a domandare alla Santa Alleanza lo sterminio dei Massoni, rei di regicidio e di turpi pratiche sessuali. ln tale clima, la Massoneria pose quasi fine alla sua attività manifesta, lasciando libere di agire altre istituzioni politico-militari quali la Carboneria, Figli di Marte, Illuminati, Fratelli Artisti, Difensori della Patria, Avvoltoi di Bonaparte – pur continuando a essere considerata la matrice comune di esse, come si evince dai documenti ufficiali del Ducato di Modena. La difficile vita nel periodo reazionario non vanificò tuttavia lo studio iniziatico e la spinta verso tempi migliori. Già nell’ottobre 1817 il principe bolognese Astorre Hercolani organizzò un Congresso di rappresentanti di numerose associazioni segrete, al fine di ridare attualità all’azione massonica e carbonara nella Stato della Chiesa. Soprattutto però gli alti gradi scozzesi, meno legati alla rigida struttura delle Logge Azzurre e pertanto meno esposte al rischio di persecuzione a opera dell’Inquisizione, mantennero viva in Italia la tradizione muratoria. Non a caso, nel 1820 vennero pubblicati a Napoli gli Statuti generali della Società dei Liberi Muratori del Rito Scozzese Antico ed Accettato, pietra miliare della successiva attività massonica.
[11] ammiraglio francese durante la guerra d’indipendenza, iniziato a Parigi nella Loggia Saint-Jean-d’Écosse du Contrat Social, elevato a Principe del Real Segreto nel 1788 a Charleston, collaboratore di Washington, nel 1798 M.V. della Loggia La Candeur