L’Apprendista e il Catechismo Massonico – Parte Terza

Prima Parte; Seconda Parte; Quarta Parte; Ultima Parte

L’INIZIAZIONE

Il profano è divenuto ora pietra grezza.

E’ pietra grezza colui che supera , in confronto,  la pietra informe che rappresenta la condizione in cui si trova l’uomo comune, l’uomo schiavo  dei sensi, incolto e immaturo.

Per giungere alla conquista di una vita nuova o sacra vi è,  nel simbolismo della iniziazione , un motivo centrale che nelle future iniziazioni ad altri gradi ricorre piu’ chiaro. Questo motivo è quello di una morte e di una resurrezione poichè  per giungere  alla rigenerazione o rinascita spirituale dell’uomo, occorre la morte della vita profana,  quale è quella che l’iniziazione conferisce.

L’iniziazione è la coscienza di aver potuto ottenere questa rigenerazione che compie la meravigliosa metamorfosi dell’uomo bruto la cui mente riceve  la Luce eterna della Verità.

initiationL’Iniziazione Massonica, così come viene svolta ora, racchiude forse in sè tutte le antiche iniziazioni, tutti i miti, tutti i riti dell’antichità. Il suo simbolismo ci parla  da secoli con la stessa lingua, con gli stessi  atti coi quali i Sacerdoti di Iside venivano consacrati, con le stesse parole con le quali venivano unti i Re ed i Sacerdoti di Israele.

Gli atti, le parole che nelle varie leggende ci sono stati tramandati con le stesse formule, sono nella sostanza sempre uguali fra loro e sanno ancora dare alla nostra mente il senso sublime di un contatto con l’eternità.

I SIMBOLI

La base e lo scopo della Camera dell’ Apprendista, riflette il fondamento dell’Istituzione Massonica che è lo studio del Simbolo.

Nel  dizionario della lingua italiana si legge: ” Simbolo: cosa o figura che, per naturale associazione di idee, ne richiama alla mente un’altra”. Il simbolo è quindi per il Massone l’affermazione della libertà di pensiero, della libertà dello spirito, l’assertore della personalità dell’uomo in quanto ,  creandone la coscienza,   lo lascia libero di interpretare le cose secondo il suo personale punto di vista, sotto la propria coscienza, e nei limiti della propria intelligenza e maturità intellettuale.

simbolsL’uso e l’interpretazione dei simboli si perde nella notte dei secoli, perché l’uomo ha sempre sentito imperioso il bisogno di manifestare i suoi sentimenti, i suoi pensieri, le sue credenze con mezzi  differenti dalle parole, ovvero con mezzi che contenessero concetti piu’ vivi se espressi con segni, gesti  e figure.

Infatti, come si puo’ comprendere con parole il vero significato di forza d’animo, rettitudine, di limitazione od espansione del  pensiero? Come si fà ad esprimere il concetto di essere plasmabile e perfezionabile? Come infine esprimere ,senza limitarlo,  il concetto della creazione e del creatore con tutti i suoi attributi di Verità, Conoscenza, Bontà, Giustizia, Misericordia?

Come ancora esprimere l’infinita grandezza e l’infinito potere di Dio o  i misteri della Nascita, della Vita e della Morte?

La Massoneria non impone una interpretazione del Simbolo ma, creando il simbolo, essa  cerca di spianare la conoscenza della Verita’  facilitando lo studio e la riflessione affinché ognuno cerchi di arrivare alla conoscenza da solo.

E’ implicito che quando parlo di Simbolo non intendo quello che altrimenti viene chiamato  “crittografia” e neppure intendo parlare di rappresentazione geroglifica dei pensieri , nè alludo al simbolo matematico algebrico o chimico.

Le espressioni piu’ alte e piu’ intense della vita umana sono contraddistinte fin dai primordi  da un simbolo; tutta la mitologia, tutte le religioni non rappresentano che delle interessanti pagine di simbologia.

Gli Dei infatti non sono soltanto forze spirituali, ma le forze della natura.

Simboli di natura iniziatica e religiosa li troviamo tra gli Egiziani, nei Misteri di Iside ed Osiride, e nel culto e nei riti della divinità, riti che richiamavano iside e osiridecostantemente la conoscenza della Natura e le interpretazioni dei fenomeni naturali.  Ma prima ancora, negli antichissimi albori della prima civiltà egizia, ancora prima della IV Dinastia, 4.000 anni prima di Cristo, era nata la colossale Sfinge. Opera simbolica di grande mole e prima fra le creazioni dell’Egitto, il mostruoso simbolo fu scolpito dal piu’ antico sacerdozio umano.  Con una testa d’uomo che esce da un corpo di toro, che ha gli artigli del leone e ripiega le sue ali di aquila sui poderosi fianchi, la sfinge alataSfinge  è forse  il simbolo  della natura umana che esce dalla natura animale? É il simbolo di Iside terrestre? Oppure è il símbolo dei quattro elementi costitutivi del microsomo o del macrosomo: acqua, terra, aria, fuoco, basi della scienza occulta?

In tempi piu’ recenti, gli Egiziani si valsero di una simbologia complessa, che il suo maggior lustro ebbe nelle iniziazioni sacerdotali. I Sacerdoti – una setta ristretta per numero ma formata di veri iniziati – solo dopo lungo studio e profonda meditazione riuscivano ad intuire il vero Mistero del Simbolo, inteso come Verità Assoluta. Mosè fu uno di questi; cultore di ogni scienza, imparata alla rigida scuola della corte del Faraone, conobbe come arti propedeutiche l’astronomia, la medicina, la geologia, la fisica, l’architettura e la geometria. Egli fu cultore di scienze occulte e continuatore al popolo ebraico della filosofia esoterica.  Anche in India troviamo miti e riti iniziatici espressi quasi totalmente tramite  simboli, e pure due civiltà purtroppo quasi misconosciute e trascurate ma piene di profondo significato esoterico  quale quella Azteca e Incas.  Usarono simboli pure i Romani e gli abitanti Italici della Magna Grecia e  piu’ vicini a noi,  i primi Cristiani. Il Cristianesimo e la letteratura ecclesiastica ci hanno tramandato una infinità dí simboli; i cristiani ornavano, per esempio, le catacombe di figure allegoriche: pesci, agnelli, pastori,  spighe, attribuendo ad essi valori ieratici; ogni figura, ogni immagine aveva un posto nel vasto sistema del simbolismo.

I mesi dell’anno erano i dodici Apostoli, le quattro stagioni i Quattro Evangelisti; le sette virtu’ cardinali erano le sette preghiere del Paternostro, i sette Sacramenti, i sette momenti della Passione, le sette beatitudini.

Le molteplici interpretazioni dell’allegoria dantesca ci danno un esempio dell’esasperante ricerca dei significati reconditi delle idee.

Se il Dogma offusca ogni intelletto, se come un orizzonte esso  impone una vista limitata dello spazio infinito, se l’ Ipse dixit sbarra la strada che porta alla Verità Assoluta, il Simbolo è invece l’espressione piu’ pura della libertà del pensiero che da solo deve compiere la strada della Verità , per avvicinarsi alla luce della Conoscenza. La Massoneria combatte il Dogma, che è schiavitu’ morale e intellettuale, come pure la schiavitu’ materiale e l’oppressione ed esalta invece  il Simbolo come libertà dello spirito urnano che anela al Vero.

Potrebbe essere quindi  logico dire che il Simbolo  è la verità stessa perchè è l’immagine della Verità nell’intelletto dell’uomo libero che vuole arrivare alla conoscenza.

johann-wolfgang-von-goetheOra, al termine della trattazione di questo argomento, mi piace citare l’interpretazione del Simbolo che ci ha lasciato il Fratello  Wolfang Goethe:  “ Il Simbolo trasforma l’esperienza in idea e l’idea in immagine, in modo che, l’idea contenuta nell’immagine rimanga sempre infinitamente attiva e irraggiungibile e per quanto espressa in tutte le lingue rimanga,  inesprimibile”.

Intraprendere  adesso lo studio e l’analisi dei vari e numerosi simboli che il Massone nel suo lungo cammino ha modo di incontrare e di conoscere  sarebbe , a mio parere  , dannoso per cui,  tralasciando questo, mi  inoltrero’  ora ad analizzare un altro momento importante della iniziazione : il Giuramento Massonico.

(Continua)    

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The Editor, Aldo Reno

di Elio Levi,33° - Estratto di un articolo serializzato nel Periodico Esoterico Conoscenza - Anno XI N.6 , Nov.- Dec.1975