L’Apprendista e il Catechismo Massonico – Seconda Parte

Prima Parte; Terza Parte; Quarta Parte; Ultima Parte

I METALLI

La prima cura del Maestro Esperto quando un Iniziando viene a meditare nel Gabinetto delle Riflessioni e’ quella di toglierli tutto cio’ che in termine generici  viene espresso col termine ” Metalli”, che non sono, come si potrebbe credere,  tutte le cose materiali e pesanti come l’oro, l’argento, il denaro, ovvero  oggetti che il profano porta indosso con un attaccamento quasi fanatico di possesso. Sono invece tutte le cose che lo legano a questo mondo da cui egli tenta di evadere; sono i rapporti coi suoi simili, gli interessi venali ed affettivi, tutte le immagini di cui fino ad allora ha fatto culto. Gli vengono tolti oltre ai denari, anche le chiavi che lo fanno padrone di una casa, di un ufficio,di un segreto ripostiglio di cose intime e gli vengono tolti lacci, la cinghia, i legami che ne vincolino il corpo in una limitazione di libertà materiale di movimento e di espansione. ‘

Il gesto di vuotarsi le tasche di ogni avere e’ sia simbolico che iniziatico.

Con i “Metalli”  il Fratello Esperto porta via all’iniziando ogni falso preconcetto che questi ha  acquisito nella vita profana. Gli toglie ogni dubbio sulla possibilità  di ottenere la Luce solo per mezzo della ricerca; distrugge i dogmi, i vizi, le passioni, ogni attaccamento egoistico e materiale alla vita profana. L’iniziando impara fin dal suo ingresso nel Gabinetto delle Riflessioni a considerare caduco e vile ogni bene materiale;  impara che le ricchezze materiali e spirituali fino ad ora acquisite, sono nulla in confronto a quelle dello spirito.

Pertanto l’Iniziando deve abbandonare ogni fardello che lo leghi passionalmente al mondo profano,se vuol dedicarsi ad un mondo spirituale dove il raggiungimento della Verità si ottiene abbattendo quanto a lui fu’ dettato dalle profane istituzioni, dalla famiglia, dalla società, dalla religione.  Idoli falsi ai quali egli stesso ha creduto fino ad oggi perché gli furono presentati da chi egli amava, da chi egli stimava, da chi egli venerava:  dal padre, dalla madre, dai maestri, dalle istituzioni  che non erano tuttavia in mala fede, che non cercavano il male. , Nessuno desiderava che il fanciullo, il ragazzo, il giovinetto ignaro ma desideroso di apprendere propendesse per il male, l’ingiusto, il brutto, il falso ;  ma gli indicava il bene, il giusto, il bello, il vero, secondo la sua personale concezione, ricevuta a sua volta da altri che a lui avevano voluto insegnarla.

La Massoneria pretende che la libertà di spirito sia spinta a tal punto che il discernimento ed il giudizio e la scelta di tutte le cose sia affidata al personale libero arbitrio di ognuno nell’alta concezione della elevazione della personalità umana.

– Abbandonate dunque ogni forma dogmatica ,di pensiero – dirà Ruggero Bacone – abbattete gli idoli falsi, che voi ammettete ma non conoscete, non fate condurre il vostro spirito per mano come un bambino ignaro od un cieco; ripudiate gli insegnamenti ricevuti ed iniziate da voi il METODO della ricerca. Prima, però, spogliatevi di ogni falsa impressione, di ogni falso insegnamento, di ogni dogma, di ogni principio di autorità riconosciuta ad un altro spirito che a sua volta ricevette la conoscenza da un maestro ed a lui ciecamente si affido’. Spogliatevi di tutti gli idoli – ovvero dei Metalli – ed iniziate con metodo la vostra ricerca.

Senza i Metalli l’Iniziando è libero, risorge a nuova vita e secondo le sue capacità, egli si innalzerà alla ricerca del Vero  e non si volgerà indietro a rimirare la distrutta Sodoma , quel ricettacolo di vizi, di passioni, di egoismi, di soprusi, di compromessi.

L’Iniziando ha ceduto i Metalli, liberandosi cosi’ ad ogni fardello terreno ed ora deve dar prova della sua ferma decisione, del suo fermo proposito, della sua sincerità. La prova che i fratelli aspettano da lui è il suo TESTAMENTO, l’espressione dei suoi piu’ reconditi sentimenti.

IL TESTAMENTO . QUALI SONO I VOSTRI DOVERI VERSO VOI STESSI ?

Compito fondamentale di ogni essere vivente  e’ quello della conservazione dell’individuo e della continuazione della specie. Cosi’ piante e animali si nutrono e procreano. Troppo semplice sarebbe per l’uomo adattarsi a questa vita vegetativa, lui che, dotato di un’intelligenza che noi stessi riteniamo superiore e fornito di sensi  squisitamente sensibili  usa la ragione per analizzare, per ricercare, per conoscere l’essenza e il principio del cosmo che lo circonda e  di cui egli stesso fa parte.

Il Massone è l’Uomo, l’Eletto, colui che si allontana dalla fossa dei comuni mortali per voler innalzarsi verso le occulte sfere della Conoscenza.

E’ quindi suo dovere rendere questo Essere, se stesso, piu’ recettivo ad assimilare i concetti che lo avvicineranno alla Verità. Migliorare sempre piu’ se stesso, quindi, sempre piu’ dirozzando la pietra grezza, sempre piu’ gettando nel baratro le ultime scorie dei metalli che non furono abbandonate nel gabinetto delle riflessioni, dedicandosi allo studio del passato, alle conquiste del presente per un migliore avvenire di tutta l’umanità.

La seconda domanda che si rivolge al profano perché ne faccia testamento ,  è:

CHE COSA DEVI ALLA PATRIA ?

La questione di patria per il Massone e’ dibattuta  in quanto  nel suo spirito fraterno e solidale, riconosce per fratelli tutti gli uomini senza distinzione.

La Patria è l’insieme di una vita trascorsa negli usi, nei costumi, nella morale, nella lingua, nelle abitudini, nelle relazioni fra altri uomini nati nello stesso paese. La Patria è quel sentimento di amore e di orgoglio che nasce al pensiero della terra che ci ha generato e fatti crescere col corredo di tutto ciò che da millenni viene trasmesso fin dalla prima infanzia come metodo di vita al cittadino.

La patria è la famiglia, ciò cui ogni essere morale è attaccato piu’ che ad ogni cosa al mondo: è parte di noi stessi, è insita in ogni individuo.

Che cosa devi alla Patria? E ovvio! Amore.

QUALI SONO I NOSTRI DOVERI VERSO L’UMANITA’ ?

L’umanità è un tutto di cui l’individuo fa parte. La Patria è parte dell’Umanità e pertanto si deve all’Umanità ciò che si deve alla Patria : Amore, Fratellanza, Uguaglianza.

Adoperarsi per il bene ed il progresso dell’Umanità è il primo compito del Massone che, riunendo i mattoni ben levigati, costruisce il Tempio di Salomone innalzato al Bene e alla Virtu’, adoperando Forza, Bellezza, Saggezza per il raggiungimento degli scopi prefissi.

LA VESTIZIONE

Bendato, senza giacca, col colletto slacciato, col pantalone sinistro rialzato, con una corda al collo, l’Iniziando viene introdotto nel Tempio.

Ogni rito iniziatico necessita, per la sua espressione, di un particolare modo di atteggiarsi e comportarsi perché il linguaggio arcano sia lentamente e drammaticamente interpretato dal neofita, senza che alcuno gliene sveli il significato.

Erroneamente si pensa che il profano sia bendato perché non possa vedere il Tempio ed i Fratelli;  il Tempio è gia’ oscurato al suo ingresso. “ La benda che copre i vostri occhi è il simbolo delle tenebre nelle quali si trova l’uomo, dominato dalle passioni e immerso nell’ ignoranza e nella superstizione” ,  dicono le parole del Rituale attraverso la voce del Maestro Venerabile.

Il disprezzo del mondo profano manífestato dall’aspirante ed ormai affermato da tutti gli Iniziati, ci presenta il candidato dimesso, senza giacca, con i pantaloni in disordine, come tutto in lui è in disordine, quel disordine, quel caos, da cui proviene il profano, ma manifesta pure il disinteresse alle ambizioni umane. Non è un motivo di avvilimento presentarsi in vesti così discinte davanti agli Eletti, è presentarsi ad essi col disordine, l’angoscia, la vergogna di tutto il tempo trascorso nelle tenebre del vizio e delle passioni terrene.  E’ la prova che tutto ciò  non lo interessa piu’ ; si presenta come egli è perché i Fratelli possano scorgere in lui la possibilità dí poterlo istruire ed educare sotto nuovi concetti che abbattono la vanità della materia ed esaltano la potenza dello spirito.

Il segno della schiavitu’, da cui viene il profano, è la corda legata al collo, appena allentata, forse con l’intento di poter ancora distruggere i nodi che seguitano ad avviluppare l’animo del profano. Questi nodi sono  i dubbi, la paura, l’incertezza, l’attaccamento al mondo che è stato abbandonato del tutto senza possibilità di tornare, sono i nodi della schíavitu’ materiale di interessi, di compromessi, legami dogmaticí che ancora albergano nella mente confusa del profano e che saranno poi definitivamente sciolti alla luce della iniziazione.

Quando, dopo l’Iniziazione, la corda sarà tolta dal collo dell’Iniziato, allora egli sarà veramente libero e il suo spirito potra’, con la solidarietà dei Fratelli, raggiungere quelle mete che la schiavitu’ morale gli ha fino ad ora impedito di raggiungere.

     (Continua)    

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The Editor, Aldo Reno

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di Elio Levi,33° - Estratto di un articolo serializzato nel Periodico Esoterico Conoscenza - Anno XI N.6 , Nov.- Dec.1975