Il Segreto : “Giuro di non palesare per qualsivoglia motivo i segreti della Libera Muratoria Universale”.
Dell’importanza del segreto massonico il profano imparera’ in seguito i motivi e se sara’ divenuto veramente pietra levigata, comprendera’ quanta importanza esso abbia per l’espletamento dei compiti che gli verranno affidati e per il mantenimento dei misteri iniziatici che verra’ scoprendo pian piano nella sua maturazione. I Fratelli che mi ascoltano e leggono, troppo spesso hanno sentito ripetere, anche da me, l’importanza del segreto massonico e la sostanziale differenza che intercorre fra segreto massonico e segreto profano. Qui mi basta ricordare che necessariamente deve essere tenuta segreta una verita’ che deve essere intuita da ogni spirito e da ogni mente secondo le proprie capacita’ ; verita’ che non sarebbe piu’ tale se fosse svelata ! Una volta prestato e sottoscritto il giuramento massonico, il neofita, nuovo Massone, nuovo Fratello, viene fatto avvicinare all’Ara per l’investitura. Ma e’ in fin dei conti e’ un’investitura l’atto che ora si sta svolgendo ?
Questa settimana vi proponiamo la lettura dell’articolo scritto dal Fratello 33° Marco Cardinale sulla Massoneria in Italia nel XVIII secolo. L’origiale e’ lodevole per i suoi innumerevoli riferimenti storici e l’analisi eseguita. Tuttavia per semplicita’ di lettura, ho dovuto redurne il contenuto originale. Mi si perdoni.
PREMESSA
Ricordare la creazione del Supremo Consiglio del R.S.A.A. in Italia a Marzo 1805 non significa solo festeggiarne il dies natalis, ma ripercorrere un momento centrale nella storia massonica del nostro Paese l’Italia e i valori che contribuirono a generare una Nazione. Tuttavia vi è un concetto primario: la creazione di questo organismo fu l’ultimo dei numerosi “golpe” inferti alle tradizioni scozzesi a partire dal sec. XVIII aventi . Pur trattandosi sempre di riforme intelligenti, tali “golpe” erano finalizzati solo a organizzare il Rito in un unico sistema , ritenendo (in ossequio alle Costituzioni Federiciane del 1786) che la scomparsa della “ricchezza” insita nella “diversità”, avrebbe portato unitarietà negli insegnamenti.
LA MASSONERIA NEL SECOLO XVIII
La Massoneria di fine sec. XVIII era concepita come Azzurra (3 gradi), di Perfezione (gradi scozzesi di ispirazione salomonica), Rinnovata (fino al 14° grado) e mentre in Europa esistevano Riti scozzesi fino al 18° grado (esempi illustri dei quali sono Mozart e Casanova), nel 1761 operava in Francia un Gran Consiglio competente su uno scozzesismo di solo 16 gradi.
Posto tutto ciò, nel 1783 prima Stephen Morin e poi Henry A. Francken sistemarono il Rito scozzese di Perfezione su 25 gradi, ponendolo sotto il Gran Capitolo di Kingston in Giamaica. Non fu scelta l’Europa, si osservi, perche’ passata l’onda rivoluzionaria e brillandovi nuovi astri politici, il vecchio continente aveva perso il ruolo propulsore massonico. Si consideri infatti come in Francia tra il 1795 e il 1796 delle oltre 600 logge scozzesi attive alla vigilia della Rivoluzione, ne fossero rimaste poco piu’ di una decina.
In Italia la Massoneria praticava in 13 Stati sovrani mantenendo – a seconda dei casi – una impostazione o filo-americana o filo-asburgica, che pertanto le garantiva della protezione o dei Savoia o dei Lorena (ma sempre sotto la tutela britannica). Nel Meridione, nel 1734 la Massoneria venne usata dai Sansevero per rafforzare lo Stato contro la Chiesa la quale reagi’ mettendola all’indice. Nel 1763 furono fondate in Italia Logge di ispirazione olandese e nel 1773 Logge orientate allo scozzesismo.
Contrariamente a quanto si possa immaginare , Il fiorire ovunque di compagini liberomuratorie non incontrò opposizioni da parte dei pubblici poteri che le consideravano quali società filosofiche, filantropiche e intellettualiste, prive di peso politico. Addirittura a Napoli, le valutavano persino come un sostegno a sfavore dei privilegi ecclesiastici.
Dunque, il problema dell’intolleranza scaturì solo dal fatto che le Logge sorte per impulso di massoni inglesi si ispiravano o alla famiglia regnante dei protestanti Hannover o al cattolico Stuart, pretendente al trono d’Inghilterra in esilio.
Prevalendo il primo orientamento, la Chiesa Romana giudicò tutta la Massoneria uno strumento di propaganda anticattolica, e il Papa Clemente XII sanziono’ il 24 aprile 1738 la bolla In eminent. Ma in realta’ la ragione di ciò non va cercata nella lotta fra le dinastie britanniche, ma nel settarismo verso chi poneva sullo stesso piano tutte le religioni come vie alla verità, chiedendo agli iscritti solo di non “essere stupidi atei o libertini irreligiosi”.
LA NASCITA DEI SUPREMI CONSIGLI
La persecuzione non scoraggiò i massoni italiani, anzi li consolidò al punto che, pochi anni dopo l’occupazione di gran parte della Penisola ad opera dell’ armata napoleonica nel 1796, la Massoneria Italiana transito’ dal Rito di Perfezione al Rito scozzese antico e accettato (R.S.A.A). In questo, ebbe ruolo primario il De Grasse-Tilly[1] che fondò la Loggia La Reunion Française e che nel 1801 assurse a Gran Maestro della Gran Loggia della Carolina del Sud. Nella citta’ di Charleston, il 31 maggio 1801, insieme ad altri gentlemen , egli costituì il primo Supremo Consiglio del R.S.A.A.e aggiunse alla esistente gerarchia di 25 gradi altri 8, così da completare quanto previsto nelle Costituzioni Federiciane.
Tornato a Parigi il 22/09/1804, il De Grasse-Tilly innalzò il Supremo Consiglio di R.S.A.A. di Francia di cui fu il primo Sovrano e il 27 ottobre 1804, costituì la Grande Loge General du Ríte Ancien et Accepté.
lnfine, il 4/03/1805 a Parigi, assieme a tre Fratelli francesi e sette gentiluomini lombardi venuti a perorare la costituzione del Regno d’ltalia – di cui Napoleone sarebbe stato incoronato il successivo 18 maggio – dopo aver elevato al 33° grado i lombardi, assunse la decisione di istituire a Milano il Supremo Consiglio di R.S.A.A. d’ltalia, unitamente all’erezione di una Gran Loggia Generale denominata (sulla falsariga di quella francese) Grande Oriente d’ltalia del Rito Scozzese Antico e Accettato.
4.DATE E PROBLEMI
Sulle date costitutive gli storici assumono come momento fondativo il 16 marzo (che coincide con l’ingresso a Milano di Eugène de Beauharnais, futuro Viceré d’ltalia e Sovrano Gran Commendatore del R.S.A.A.), mentre altri parlano del 5 marzo. La Bolla originaria fu redatta in francese perché la decisione fu assunta a Parigi il 4 Marzo mentre fu a Milano chee il giorno successivo avvenne la proclamazione di quanto già concordato. Ma il vero problema é la definizione “d’Italia” di cui si sarebbe fregiato questo Supremo Consiglio perché l’ltalia era in realtà solo il Regno d’ltalia (ex Repubblica Cisalpina, promulgata dalla Consulta di Lione il 26 gennaio 1802) con capitale Milano, proclamato dal Bonaparte il 17-18 Marzo 1805; un Regno formato da Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Marche, per un totale di 12 citta’ centro-settentrionali. Quindi, per essere precisi, non si dovrebbe parlare di creazione del primo Supremo Consiglio d’ltalia, bensì del Supremo Consiglio di Milano con giurisdizione nei territori del Regno Italico: solo in tale modo si spiega perché nel 1809 fu fondato a Napoli il Supremo Consiglio detto “per le Due Sicilie”. A ciò si aggiunga il fatto sconcertante che, tra i Fr. lombardi elevati al 33° grado dal De Grasse-Tilly, nella Bolla fondativa appaiono i nomi di Daniele Felici, ministro dell’interno del Regno d’ltalia e di Giovanni Battista Costabili Containi, intendente ai beni della corona. Ma ne’ il Felici ne’ il Costabili potevano avere le cariche menzionate in un regno non ancora sorto. Si tratta di una grave incongruenza che getta un sospetto circa l’effettivo momento di istituzione del citato Supremo Consiglio, che potrebbe in realta’ datarsi a un periodo ben piu’ tardo di quello del 4 marzo 1805.
Mi viene da pensare che ciò potrebbe allocarli nel 1812-1813 a seguito della disastrosa campagna di Russia, che segnò l’inizio del declino dell’Impero. La Massoneria italiana, dopo essersi largamente giovata della proiezione napoleonica, al momento del tramonto dell’astro bonapartista si trovò nuovamente a rendere conto ai vittoriosi britannici nei confronti dei quali, mentre si attestava la propria origine anglo-scozzese, si rivendicava tuttavia l’autonomia decisionale ormai vecchia di 7-8 anni. Al fine di evitare una loro “reazione” forse si antidato’ la Costituzione del Supremo Consiglio a prima che Napoleone diventasse Re d’Italia. Tale mia impressione è corroborata da un ulteriore avvenimento.
Creato il Supremo Consiglio di Milano, il 20 giugno 1805 fu promulgata la Costituzione Generale dell’ Ordine Massonico in Italia e venne eletto quale suo Sovrano Gran Maestro, Eugène de Beauharnais (fino al 1813). Poiche’ nella stessa riunione fu ricevuto il Gen. Giuseppe Lechi, G.M. del Grande Oriente presso la Divisione dell’Armata d’Italia nel Regno di Napoli, fondato nel 1804, si ritenne. che la sua presenza avesse potuto sancirr una connotazione “nazionale” del Supremo Consiglio d’Italia, nel senso che si veniva a estendere la sua giurisdizione sia alle logge del centro-nord che a quelle napoletane. Ma è errato, perché se cosi’ fosse allora non si spiegherebbe la costituzione del Supremo Consiglio per le Due Sicilie del 1809.
La presenza di numerosi e distinti Supremi Consigli in Italia si protrasse per molti decenni, come prova il fatto che nel 1848 si ricostituì il Supremo Consiglio di Milano (scomparso nel 1815); nel 1860 ne vennero creati uno a Napoli e uno a Palermo e nel 1862 un altro a Torino. Solo dopo la proclamazione di Roma quale Capitale nel 1870 , avvenne l’unificazione di questi vari organismi nel Supremo Consiglio d’Italia.
L’ITALIA NEL RITO RINNOVATO
Si è voluto intravedere nell’adesione del Gen. Lechi – e nella concomitante nascita del Regno d’Italia con un proprio esercito – il primo germe della riscoperta del sentimento nazionale e dell’aspirazione a una Patria unita. Questa connotazione risorgimentale rimase incardinata nella Massoneria italiana che per tutto il secolo XIX si identificò con la causa nazionale. E mentre a seguito della Restaurazione sorsero in Europa governi assolutistici, la Massoneria italiana trovò nuovi scopi nelle idee liberali che la Rivoluzione francese aveva messo in circolazione e che in meno di cinquant’anni, tra moti e insurrezioni, avrebbero portato all’unità, libertà e indipendenza d’Italia.
Nonostante le aperte ostilità ecclesiastiche nonche’ la forte influenza dell’Austria sugli stati italiani con la sua presenza militare e burocratica sul territoro, il mov-
mento rivoluzionario non si pote’ piu’ fermare . Nel frattempo Mazzini fondava la Giovine Italia di cui Garibaldi si fece un ativissimo propagandista . Scoppiata la crisi politica e istituzionale del 1848 in Europa, i milanesi insorgevano ed espellevano gli austriaci provocando la prima guerra fra Piemonte e Austria.
Comunque siano andate realmente le cose resta un dato inevitabile: la costituzione del Supremo Consiglio del 1805 (d’Italia o di Milano che sia) non fu soltanto l’avvio formale di un processo organizzativo ma un atto che forgiò l’impostazione della Massoneria italiana la quale vi collegò le sue basi giuridiche fino ai nostri giorni, sancendo così definitivamente la sua connotazione fedele alla tradizione scozzese.
Ma se la vera data della nascita del Supremo Consiglio d’Italia non si ascrive al 1805, non al 1812-1813 bensì al 1870, allora nel 2024 la Massoneria Universale di Rito Scozzese Antico e Accettato sara’ l’unico Ordine a festeggiare l’autentico bicentenario. Io penso di esserci alla veneranda età di 116 anni e spero che sarete tutti con me in questa splendida cornice abruzzese.
Articolo estratto dall'originale intitolato "Il Supremo Consiglio del1805: Quale ponte tra l'Italia preunitaria e la nuova Nazione"
Autore: MARCO CARDINALE 33°
Pubblicato dalla Rivista Arcana - Anno III, Numero 3,del 5/2017
Note
(1) – Il Morin si allontanò da ogni impegno profano, dedicandosi interamente alla Massoneria, prendendo dimora a Kingston, Jamaica. Aveva conseguito tutti i 16 gradi gerarchici, da Apprendista a Principe di Gerusalemme e anche quello di Kadosh Templare ma si rese conto di come regnasse una totale disorganizzazione in merito ad esempio alla progressione, alla posizione dei Rosacroce, al rapporto tra Kadosh e Principe del Real Segreto. Insieme a William Wynter, Edward Bower, Martin Matthias, William Adams , si trovò a elaborare e definire una certa sintesi e gerarchia, portando a compimento il lavoro tra il 1765 e il 1770. Ai Gradi dell’Esilio, a Cavaliere d’Oriente e a Principe di GerusaIemme vennero sovrapposti i Gradi Giovannei, inserendo il Cavaliere Rosacroce tra il Cavaliere d’Oriente e d’Occidente e il Sublime Massone Scozzese. Inoltre, si aggiunsero in seguito tre gradi di impostazione biblica (ma di origini assai differenti) ovvero quello di Principe della Massoneria, Cavaliere Prussiano, Cavaliere dell’Ascia Reale.
(2) – Alla morte del Morin, avvenuta nel 1771, il propagarsi del Rito di Perfezione nel Nuovo Mondo ricevette nuovo impulso dal Francken, che aveva nominato nel 1768 Samuel Stringer e Jeremiah van Rensselaer quali Ispettori Delegati per le colonie inglesi d’America. Non molto attivo fino al 1774, il Francken in quell’anno nominò altri tre lspettori Delegati, tra cui l’efficiente Augustin Prevost. Allorché il Francken nel 1783 copiò il suo registro destinato a David Small, l’opera di risveglio della Massoneria si può effettivamente ritenere compiuta.
(3) – Il Morín, nel 27/8/1761, ricevette dai dignitari della Gran Loggia Sovrana di San Giovanni di Gerusalemme, una patente dal G.M – il Conte di Clermont – per costituire e difondere la Massoneria di Perfezione nelle Americhe.
(4) – ll testo della bolla é citato totalmente nella Providas Romanorum di Benedetto XIV del 1751.
(5) – Tra i quali Frederick Dalcho e John Mitchell, nominato Sovrano Gran Commendatore. Nell intenzione dei fondatori, la creazione di tale organismo era il coronarsi delle Grandi Costituzioni di Federico il Grande del 1/05/1786. L’evento tuttavia rivestì un’importanza che superò le loro stesse aspettative, andando oltre lo spessore e la capacita’ degli stessi ideatori.
(6) – Di questi nuovi 8 gradi, 5 provenivano dal sistema degli Scozzesi Trinitari di Pirlet, uno dall’Ordine della Stella Fiammeggiante di Tachioudy, gli ultimi 2 (sempre di matrice francese) dalla Loggia-Madre Scozzese Contrat Social. L’innovazione maggiormente importante consistette infatti nella creazione di una rigorosa struttura amministrativa – il Supremo Consiglio – titolare di ogni potere e strutturato quale un’autentica potenza massonica centralizzata. Tuttavia nel secolo XIX, lo spirito interamente teso alla ricerca iniziatica aveva perduto la stessa spinta che caratterizzava il secolo precedente, almeno fino al 1740.
(7) – Alexandre De Grasse-Tilly, insieme a Jean-Baptiste Marie De La Hogue fu il principale fondatore del nuovo sistema. Entrambi appartenevano al Rito di Perfezione e nel 13/01/1797, avevano fondato un Supremo Consiglio del 25° e Ultimo Grado . Probabilmente, il De Grasse-Tilly prese parte attiva alla redazione delle Grandi Costituzioni del 1786, costituenti il legame tra tutti i Supremi Consigli esistenti.
(8) – Il De Grasse-Tilly si avvalse della collaborazione del Pyron, nominato Gran Segretario. Tra i componenti di spicco della Gran Loggia va menzionato l’italiano Ferdinando Marescalchi, ministro degli Affari Esteri del Regno d’Italia.
(9) – Si tratta di Marco Alessandri, Trussardo Pietro Calepio, Giovanni Battista Costabili Gontaini, Daniele Felici, Giovanbattista Gustavillani, Pierre Parma.
(10) – Con la caduta di Napoleone la Massoneria iniziò a essere perseguitata, a partire dal 10/06/ 1814, con l’editto piemontese che sanciva “La proibizione delle congreghe ed adunanze segrete e massime, quelle dei così detti Liberi Muratori già proibite col Regolamento 20 maggio 1794”. Ulteriore decreto venne emanato a Milano il 24/08/1814. Otto anni piú tardi, il Congresso di Verona giunse a domandare alla Santa Alleanza lo sterminio dei Massoni, rei di regicidio e di turpi pratiche sessuali. ln tale clima, la Massoneria pose quasi fine alla sua attività manifesta, lasciando libere di agire altre istituzioni politico-militari quali la Carboneria, Figli di Marte, Illuminati, Fratelli Artisti, Difensori della Patria, Avvoltoi di Bonaparte – pur continuando a essere considerata la matrice comune di esse, come si evince dai documenti ufficiali del Ducato di Modena. La difficile vita nel periodo reazionario non vanificò tuttavia lo studio iniziatico e la spinta verso tempi migliori. Già nell’ottobre 1817 il principe bolognese Astorre Hercolani organizzò un Congresso di rappresentanti di numerose associazioni segrete, al fine di ridare attualità all’azione massonica e carbonara nella Stato della Chiesa. Soprattutto però gli alti gradi scozzesi, meno legati alla rigida struttura delle Logge Azzurre e pertanto meno esposte al rischio di persecuzione a opera dell’Inquisizione, mantennero viva in Italia la tradizione muratoria. Non a caso, nel 1820 vennero pubblicati a Napoli gli Statuti generali della Società dei Liberi Muratori del Rito Scozzese Antico ed Accettato, pietra miliare della successiva attività massonica.
[11] ammiraglio francese durante la guerra d’indipendenza, iniziato a Parigi nella Loggia Saint-Jean-d’Écosse du Contrat Social, elevato a Principe del Real Segreto nel 1788 a Charleston, collaboratore di Washington, nel 1798 M.V. della Loggia La Candeur
L’indissolubile vincolo che lega indistintamente ogni uomo libero e di buoni costume a tutti i Massoni sparsi sulla superficie del mondo, con legami di fratellanza sia materiale che spirituale, si chiama il Giuramento Massonico.
Tale giuramento lega l’uno all’altro i Fratelli Massoni dal momento stesso in cui pronunciano una formula simbolica, semplice, anche se un po’ antiquata per le nostre orecchie moderne. Formula che ogni profano, genuflesso, pavido per le prove già da lui subite, forse pronuncerà senza neppure aver ponderato bene il significato delle parole che, per lui che non ha ancora visto la luce spirituale e materiale del Tempio, appariranno oscure. Ma d’altro canto, nessuno lo ha spinto a giurare, come nessuno lo ha spinto ad entrare nel Tempio alla ricerca della Verità Massonica. Egli è venuto liberamente e liberamente egli giura.
La LIBERTA’ e’ una verità divina che solo la libera muratoria, inziaticamente, ancora venera. La luce della Massoneria, Fratelli, viene accesa poco per volta alla mente vergine del Massone: l’iniziando la intravede dapprima attraverso un velo nero che egli cerca di penetrare con lo sguardo interessato e curioso, poi pian piano le tenebre si dissolvono per dar sempre piu’ chiarore al suo spirito ansioso di ricerca. E’ un pregio ed un vanto della Massoneria esigere che ogni libero spirito trovi il cammino da sé.
Il Maestro Venerabile che invita il profano a ripetere la formula del giuramento, dovrebbe mantenere per un minuto il silenzio assoluto nell’Officina, dare all’iniziando il senso del vuoto, dell’attesa, dell’incertezza timida dell’incognito, infondere in lui la profonda responsabilità del momento e dell’atto che si accinge a compiere. Tutti i Fratelli intervenuti alla cerimonia dovrebbero, con l’immobilità del corpo , creare un cerchio di solidarietà che il profano possa intravede compatto, a testimonianza che la solennità del giuramento è un indissolubile vincolo che lega moralmente e materialmente i Massoni fra di loro.
In questo clima mistico, ieratico, in questo silenzio religioso,emotivo e solenne, risuona alta la voce del Maestro Venerabile per impartire al neofita il piu’ grande e sacro principio della Massoneria: la Liberta’. Cos’e’ la Liberta’ ? E’ Verità indiscutibile, Luce splendente di Giustizia, affermazione del Diritto Umano, Aspirazione di umili e di oppressi, patrimonio intangibile dello Spirito.
La Liberta’. Questa è la parola che, rompendo il silenzio, viene pronunciata a gran voce perché immediatamente il neofita ne riceva tutto il significato e la bellezza e su di essa basi i principi della propria vita e, per il trionfo di essa, impegni tutte le sue forze e tutta la sua capacità. Come la sua mente e le sue volontà sono rimaste libere, egli si impegna a rispettare la libertà altrui e a difendere chi sia minacciato di perderla . Non è infatti il profano venuto liberamente alla Massoneria con spontaneita’? Nessuno lo ha spinto. “Non è la Massoneria che va dal profano, ma è il profano – pietra grezza, potenziale Massone – che va alla Massoneria”. Il profano lo ha voluto «con pieno e profondo convincimento dell’animo, con assoluta e irremovibile volontà ››. Questo egli giura « di fronte al venerato simbolo del Grande Architetto dell’Universo ; di fronte ai Simboli della Libertà, Fratellanza ed Uguaglianza umana ›› con la sua mano appoggiata sul Libro Sacro, sul Compasso e Squadra.
Il Massone , dicono gli antichi doveri di un libero muratore , non sarà mai un ateo ma la sua religione sara’ quella religione sulla quale tutti gli uomini sono d’accordo. Egli riconoscera’ l’esistenza dell’Essere Supremo ma è lasciato libero di di interpretarlo come meglio sa e come può. Ma ogni Massone deve avere l’aspirazione di raggiungere o avvicinarsi alla conoscenza di Dio ,riconoscendo la sua sovrana autorità incombente sui destini dell’Universo.
Ordine, Amore, Infinito, Luce, Giustizia, Bene, Spirito, Conoscenza, qualunque sia il nome astratto e l’attributo che ogni uomo voglia dare a Dio per farsene un simbolo dell’Essere Supremo che ha costruito ed ordinato l’Universo, il Massone deve riconoscerne in Lui l’alto potere e la grande forza tesa sempre al bene ed al progresso dello spirito umano.
Di fronte a un simile testimone, di fronte ai simboli della Libertà, Fratellanza ed Uguaglianza, e a quello del Grande Architetto dell’Universo, ed affermati alla stessa stregua dell’esistenza di Dio, il profano ora invoca la piu’ sacra delle cose terrene: «l’affetto e la memoria dei miei piu cari››, a sancire il legame che lo lega alla Massoneria. Questo concetto, espresso nel giuramento massonico, è per l’iniziando e per tutti i massoni un insegnamento di umiltà e di morale. Forse in nessun’altra pagina del rituale massonico compare, come in questo brano del giuramento, la menzione dei legami terreni ed ultraterreni che per diritto vengono dal mondo profano, per la prima ed unica volta, portati nel Tempio.
L’affermazione del caro vincolo della famiglia, è sentito dal Massone non come un dovere ma come una cosa vera, istintiva, innata, consone all’ordine dell’Universo, come una entità biologica di sangue e di amore, una unione inscindibile.
La famiglia e’ per il Massono scopo e fine del suo operare, è per il Massone un incentivo a operare per il bene stesso di essa. Nella famiglia egli avrà gioie e per essa provera’ fatiche; ma i dolori saranno da lui accettati per un bene maggiore: l’affetto dei suoi cari.
Il Massone impartirà alla famiglia i suoi insegnamenti ed il suo operare sarà svolto al bene perché egli sa che i suoi cari, traendo tesoro dalla sua esperienza, affascinati dalla sua saggezza, troveranno la felicità. Non è quindi senza motivo che il giuramento massonico invochi a salvaguardia dei suoi principi la cosa piu’ sacra cui l’uomo sia legato ” l’affetto e la memoria dei miei piu’ cari .
Per questa memoria il profano impegna l’onore e la coscienza, ben sapendo che l’uomo senza onore è esposto « al disprezzo ed alla esecrazione di tutta l’umanità ed al suo proprio incessante rimorso ››.
ONORE: una legge prepotente, severa, incorruttibile per il Massone!
Egli avrà sacro l’onore e la vita non solo dei Massoni ma di tutti gli uomini suoi Fratelli per nascita, egli non insidierà l’onore di alcuno, né si macchiera’ come Caino del sangue del prossimo.
Il neofita ha ricevuto finora quei principi morali che ogni uomo nato libero e di buoni costumi non poteva ignorare e gli viene richiesto di osservarli. E se egli veramente aspira ad innalzare Templi alla Virtu’, deve sentire tutta la bellezza della morale massonica, deve impegnarsi di rispettarne i principi, difenderli e combattere per essi al solo scopo del trionfo della Verità e della Giustizia. Ma il neofita deve ancora imparare il mezzo per raggiungere questo intento, ed il giuramento che egli va prestando gli insegnara’ il caposaldo del metodo per raggiungere gli intenti prefissi.
(Continua)
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The Editor Aldo Reno
di Elio Levi,33° - Estratto di un articolo serializzato nel Periodico Esoterico Conoscenza - Anno XI N.6 , Nov.- Dec.1975
La masonería como tema históric ha sido poco tratada por la historiografía colombiana, es un tema sobre el que ha existido cierto tabú, cuestión no gratuita, porque en primer lugar es una institución que mantiene unas pautas secretas o de carácter secreto en su funcionamiento interno, lo cual hace que los archivos no estén abiertos para todo el mundo; en segundo .lugar, los datos que permiten reconstruir una historia de la masonería se encuentran dispersos; en tercer lugar, no existe una tradición historiográfica similar a la de otros países (Alemania, Francia, Inglaterra), donde se originó la masonería. Un cuarto factor, es la multiplicidad de aspectos o temáticas que están relacionados con la masonería, tales como lo político, lo religioso, lo simbólico y ritual, la leyenda, etc.
En nuestro medio es píonera la amplia investigación llevada a cabo de Américo Carnicelli [1], presentada en dos obras tituladas “La Masonería en la Independencia de América” e “Historia de la Masonería Colombiana “. Estas obras en buena parte están sustentadas en documentación masónica, algo indudable ya que el autor fue un masón grado 33, con amplias relaciones con las logias de toda América, lo cual le permitió un acopio extenso de documentos a lo largo de varios lustros.
How long have we been talking about boring business meetings, poor food, and lousy fellowship and run down Masonic buildings? We don’t seem to learn from our mistakes nor do we seem capable of doing what the ancient mystery schools were most adept at doing, namely providing knowledge that lead to wisdom leading to actually making a better man. We don’t teach Masonic philosophy anymore and for that reason many Masons don’t know that we are a very special and unique society.
One of the questions that occasionally eats at me when I am driving home from a Masonic event that has been woefully mediocre is how our members can sit through such Masonic happenings month after month and still believe our fraternity is relevant and meaningful to men’s lives? How honest are we in claiming we make good men better while persistently repeating practices and behaviors which are so distinctively average, or worse?
E’ pietra grezza colui che supera , in confronto, la pietra informe che rappresenta la condizione in cui si trova l’uomo comune, l’uomo schiavo dei sensi, incolto e immaturo.
Per giungere alla conquista di una vita nuova o sacra vi è, nel simbolismo della iniziazione , un motivo centrale che nelle future iniziazioni ad altri gradi ricorre piu’ chiaro. Questo motivo è quello di una morte e di una resurrezione poichè per giungere alla rigenerazione o rinascita spirituale dell’uomo, occorre la morte della vita profana, quale è quella che l’iniziazione conferisce.
L’iniziazione è la coscienza di aver potuto ottenere questa rigenerazione che compie la meravigliosa metamorfosi dell’uomo bruto la cui mente riceve la Luce eterna della Verità.
L’Iniziazione Massonica, così come viene svolta ora, racchiude forse in sè tutte le antiche iniziazioni, tutti i miti, tutti i riti dell’antichità. Il suo simbolismo ci parla da secoli con la stessa lingua, con gli stessi atti coi quali i Sacerdoti di Iside venivano consacrati, con le stesse parole con le quali venivano unti i Re ed i Sacerdoti di Israele.
Gli atti, le parole che nelle varie leggende ci sono stati tramandati con le stesse formule, sono nella sostanza sempre uguali fra loro e sanno ancora dare alla nostra mente il senso sublime di un contatto con l’eternità.
La prima cura del Maestro Esperto quando un Iniziando viene a meditare nel Gabinetto delle Riflessioni e’ quella di toglierli tutto cio’ che in termine generici viene espresso col termine ” Metalli”, che non sono, come si potrebbe credere, tutte le cose materiali e pesanti come l’oro, l’argento, il denaro, ovvero oggetti che il profano porta indosso con un attaccamento quasi fanatico di possesso. Sono invece tutte le cose che lo legano a questo mondo da cui egli tenta di evadere; sono i rapporti coi suoi simili, gli interessi venali ed affettivi, tutte le immagini di cui fino ad allora ha fatto culto. Gli vengono tolti oltre ai denari, anche le chiavi che lo fanno padrone di una casa, di un ufficio,di un segreto ripostiglio di cose intime e gli vengono tolti lacci, la cinghia, i legami che ne vincolino il corpo in una limitazione di libertà materiale di movimento e di espansione. ‘
Il gesto di vuotarsi le tasche di ogni avere e’ sia simbolico che iniziatico.
Con i “Metalli” il Fratello Esperto porta via all’iniziando ogni falso preconcetto che questi ha acquisito nella vita profana. Gli toglie ogni dubbio sulla possibilità di ottenere la Luce solo per mezzo della ricerca; distrugge i dogmi, i vizi, le passioni, ogni attaccamento egoistico e materiale alla vita profana. L’iniziando impara fin dal suo ingresso nel Gabinetto delle Riflessioni a considerare caduco e vile ogni bene materiale; impara che le ricchezze materiali e spirituali fino ad ora acquisite, sono nulla in confronto a quelle dello spirito.
Il compito della Massoneria non e’ quello di distruggere ed assorbire tutte le opinioni e tutti i culti, ma bensi’ di rigenerarli e dirigerli, dando cosi’ alle masse cieche, dei conduttori savi e chiaroveggenti. Percio’ il Massone Iniziato e’ quello che deve ammettere ed abbracciare tutto e non escludere nulla. L’Addetto alla Scienza Esoterica deve saper elevarsi ad un piano tale dal quale puo’ contemplare serenamente l’azione dei diversi fattori , apparentemente opposti, che formano l’esistenza, dirigendoli e maneggiandoli in tal forma che realizzino ulteriormente gli obiettivi dell’Evoluzione. Egli e’ giocatore e non una pedina della scacchiera. Non puo’ essere assolutamente fanatico poiche’ la Scienza spirituale implica la suprema comprensione di tutte le cose.
Ora, carissimi Fratelli, mi accingero’ a darvi la mia interpretazione dei vari concetti del Verbo Massonico , che ho elaborato in tanti anni di studio e di riflessione. Essi sono:
– La camera oscura o il gabinetto delle riflessioni
– I metalli
– Il Testamento
– La preparazione
– Il Tempio
– L’Iniziazione nelle sua varie fasi
– I Simboli
– Il Giuramento
– L’Investitura
– Il Catechismo
La trattazione di tali argomenti tuttavia, per necessità didattiche, e’ stata divisa in vari capitoli che si susseguono in ordine cronologico al cammino del neofita il quale dal mondo profano, fa i primi passi per divenire Iniziato. Come ultimo capitolo o ultima tappa del lento procedere verso la Luce, verrà trattato e commentato il Catechismo Massonico di cui l’Iniziato si è reso consapevole e fatto esperto, prima di iniziare il suo lavoro.
1.- LA CAMERA OSCURA OVVERO IL GABINETTO DI RIFLESSIONE
La Massoneria è un legame che unisce fraternamente. In effetti, nessuna Istituzione è così decisamente tesa all’unione universale, perché essa si sforza soprattutto di porre in evidenza i punti di concordia di tutte le opinioni – specie quelle religiose – e di superarne i contrasti. Fare del bene al prossimo, combattere i pregiudizi e lavorare per la propria perfezione, deve essere l’opera del Massone. Fare del bene ai propri simili significa impiegare tutte le facoltà che abbiamo per essere a loro utili, sempre rispettando il principio della giustizia. I pregiudizi che la Massoneria si sforza di combattere sono soprattutto quelli che tendono a separare gli uomini con divisioni sorte dalla diversità delle loro fedi religiose e dalle loro tendenze politiche che la Libera Muratoria rispetta quando siano professate in buona fede. Infine lavorare alla nostra perfezione interiore significa illuminare il nostro cuore alla luce della Verità e delle Scienze e fortificarci contro le lusinghe delle passioni.
E’ per effettuare una disamina introspettiva della coscienza individuale, un lavacro di onestà e di purezza, oltre che per offrire una garanzia a coloro che sono stati già iniziati, che il profano – il quale ha liberamente e spontaneamente chiesto di far parte della comunità – viene temporaneamente chiuso, isolato, nella camera o gabinetto delle riflessioni.
Egli e’ la’ solo, a tu per tu col proprio Io. Nessun rumore esterno lo distrae. Un barlume di luce filtrante illumina delle ossa sparse , un teschio e delle scritte bianche sui muri tappezzati di nero. Un solo sgabello è il suo sostegno. Su di un tavolo egli poggia i gomiti tenendosi la testa fra le mani in segno di contrizione, riflessione, ed esamina la sua coscienza, considera la responsabilità del passo che sta per compiere. Egli è a tu per tu col proprio Io, con la propria ombra, con il suo spirito, con la sua coscienza.
Pensa? Ríflette? Forse no.
Egli si trova nel vuoto, in un baratro dove è volontariamente disceso; egli si smarrisce, non sa’ piu’ cosa sia bene e cosa sia male, non sa’ che fare, se reagire allo sconforto o lasciarsi perdere; e si perde, annienta se stesso.
Lo richiamano alla realtà le bianche ossa e le scritte murali che lo invitano ad abbandonare le vane ambizioni, che affermano l’uguaglianza fra gli uomini, che, ricchi o poveri, umili o potenti abbandoneranno un giorno le spoglie terrene di cui sono gloriati.
Lucianus [1] ne «I Dialoghi ››, fa scendere agli Inferi due mortali che, vedendo il terreno cosparso di scheletri domandano a chi fossero appartenute quelle scarne ossa nella vita terrena, . “ Quella è Elena” vien loro risposto. “Come” dicono i mortali “quel teschio dalle orbite vuote, così orrido a vedersi è di colei per cui tante vite umane son state sacrificate nella guerra di Troia e della cui bellezza tutto il mondo rimaneva in ammirazíone, gli Dei compresi?” Vane e fatue ricchezze delle umane ambizioni!
Oh profano, medita sulla caducità di ciò che oggi è motivo di orgoglio!
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Guardiamo ora alla Camera Oscura o Gabinetto di Riflessione , al suo arredamento e che significato hanno le scritte sui suoi muri.
It is common opinion that Speculative Freemasonry descends from the Crusaders. Such an argument was initially put forward by the Scottish Freemason Chevalier Ramsey in his Paris speech of 1736. But if we are to believe in this theory, how do we explain that Speculative Freemasonry presence on Malta, the very last bastion of those Christian soldiers, was only established around two hundred years ago? The answer lies in the events that history has recorded and in the corrupted nature of man that induced them.
This is the story of the Knights Hospitallers, later known as the Knights of St John of Rhodes and Malta, who belonged to the last surviving Order of the Crusaders.
THE RELIGIOUS WARS
By the end of the first millennium the Arabs presence in the Mediterranean was considerable. With their Caliphate the Moors controlled southern Spain, ruled the North African territories and coastline and were preparing to invade Sicily and Southern Italy. By 1091, they had conquered all of Anatolia – now part of Turkey – and were at the gates of Constantinople, the capital of the Byzantine Empire that was once part of Rome. In 1094 the Byzantine Emperor Alexios I Komnenos, increasingly threatened by the raising Islamic forces found it necessary to ask for help from the most powerful man in Western Europe of the time, the Pope. Continue reading The Knights Hospitallers and the fall of Malta
This subject comes up time and time again. It is almost as if Freemasonry is trying to find an identity that fits our modern times. So, even if we may have touched this topic in the past I feel it is in the interest of all of us Freemasons to keep seeking for ways that will bring into the Craft, Freemasons who do not ever regret having joined the Brotherhood.
The Reverend Maxell-Ware ‘s article is only partially shared by me so I have resumed it and taken away those parts I disagree with. But it is, nevertheless, an interesting paper.
Have a good read!
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Firstly, it is important to ascertain what the definition of a successful lodge is. Has a successful lodge a large number of members, a healthy contribution to charity, excellent ritual or longevity ?
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